Certamente non ho scritto molto di recente qui, ma sono stato occupato! Ho proposto con successo una special track su “Games as Entertainment and Education Instruments” presso la terza ACM International Conference on Information Technologies for Social Good (GoodIT ’23) che si terrà a Lisbona a settembre. È disponibile la call for papers e spero di attirare sia accademici che rappresentanti dell’industria per creare una maggiore sinergia tra i due settori della tecnologia educativa e dei giochi.

Altre notizie

Ho mentito, ho scritto molto, ma non qui. E vorrei davvero poter condividerlo qui, ma sto lavorando ad un position paper per questo progetto e non è esattamente facile.

Una revisione bibliografica accademica non è cosa facile, anche solo per la quantità di letteratura da esaminare – e ho oltre 170 riferimenti tra giochi e letteratura al momento, e la lista è in continua crescita. Il vero problema è che, per ogni nuovo gioco o articolo, le argomentazioni e i punti che si cercano di mettere insieme si spostano sempre un po’ più in là, come in una specie di partita a Jenga accademico contro un gatto. Per venirne fuori, sto provando una nuova tecnica di scrittura: scrivere. Semplicemente… scrivere tutto, [citation needed] inclusi, e le citazioni arriveranno.

Questo funziona (per me) per due motivi: primo, è difficile ragionare sulle cose nel vuoto della propria testa, e ancora più difficile è organizzarle, creare argomentazioni e mettere punti in fila mentre tutto continua a traballare. Tirando fuori le cose dalla testa e mettendole davanti agli occhi, rimangono molto più ferme ed è più facile spostarle. Secondo, se le argomentazioni hanno senso, è probabile che qualcun altro sia d’accordo e magari ne abbia scritto, quindi si possono prendere le loro argomentazioni per sostenere le nostre, ma finché non abbiamo un quadro chiaro delle nostre argomentazioni, non ha senso affogare in un mare di riferimenti scorrelati. Occhio: questo non significa che dovremmo scegliere solo i riferimenti che supportano il nostro argomento. Cerchiamo di pensare alle argomentazioni contrarie, elaboriamole, facciamo in modo che abbiano senso sulla carta e poi troviamo riferimenti che supportino le argomentazioni contrarie. Se le nostre argomentazioni sono abbastanza solide, resisteranno all’assalto, e se non lo sono… si torna al Jenga, ma almeno questa volta l’avversario non sarà un gatto 🙂

Rispondi

This site uses Akismet to filter spam. Learn how your data is processed to filter spam.